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San Francesco alla Immacolata - Ragusa
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



San Francesco alla Immacolata - Ragusa

San Francesco alla Immacolata - Ragusa

Discesa Peschiera, 3



Tutto il complesso architettonico della Chiesa farebbe parte dei resti di un palazzo o Castello con quattro torri di proprietà dei Chiaramonte, conti di Ragusa: con la caduta dei Chiaramonte e il passaggio del dominio ai Cabrera, questi regalarono il palazzo ai Frati Minori Conventuali che trasformarono l'edificio in Chiesa e Convento e la torre in campanile. Alcuni studiosi contestano questa tesi, asserendo che il Palazzo con quattro torri non sarebbe mai esistito e che la Chiesa fu costruita nel '200 in onore di San Francesco, poi demolita e trasformata nel '500 ; di certo ci restano la massiccia torre campanaria e un portale in stile gotico, originario ingresso principale della Chiesa e che prospetta nell'adiacente giardinetto.
La torre campanaria presenta cinque ordini che denotano le ricostruzioni avvenute nel tempo, secondo gli stili dell'epoca : molto semplici le prime due cornici, la terza con archetti pensili, intagli di fogli e croci, l'ultima cornice è costituita da un cornicione settecentesco con una balaustra ornata con quattro statue. La torre termina con una cupoletta ottagonale. 
In basso, lateralmente alla torre, si può scorgere il duecentesco portale gotico.
L'interno della Chiesa, la preferita dalle classi gentilizie del paese, è a tre navate divise da due file di pilastri, a cui si accede da un portale laterale che dà sulla navata destra. Subito all'entrata si può ammirare una acquasantiera del '500 in pietra asfaltica, materiale largamente usato anche nel pavimento e in un sepolcro vicino al presbiterio, che raffigura un cavaliere in costume spagnolo, ivi seppellito nel 1577 ; tutta la Chiesa è arricchita da affreschi sulle pareti e sulle volte, negli altari di destra si possono ammirare un pregevole quadro di Antonino Monoli, del 1724, raffigurante l'Estasi di Sant'Andrea, nel secondo altare un quadro di San Giuseppe da Copertino, nel terzo altare un Crocefisso e due quadri raffiguranti San Giovanni e Maria Addolorata. Nella Cappella di destra si può ammirare un altare in marmo policromo e un quadro del XVIII secolo raffigurante San Francesco in preghiera alla Porziuncola. Nella Cappella centrale un altro altare in marmo policromo, al centro una recente statua in legno dell'Immacolata. Un altro quadro, opera del Manno nel 1796, raffigura l'Immacolata. A sinistra diquesta Cappella vi è il mausoleo del Barone Corrado Arezzo di Donnafugata: si notano tre sarcofagi e tre mezzi busti di marmo raffiguranti il Barone, la moglie e la figlia, oltre allo stemma del casato ; la cappella mausoleo è chiusa da una artistica cancellata in ferro battuto. Nella navata sinistra si possono ammirare, nel primo altare un quadro del Riposo della Sacra Famiglia di Monoli, nel secondo una Statua di Santa Teresa del Bambino Gesù, nel terzo un quadro raffigurante la Resurrezione di Cristo. Altri quadri, di autore ignoto, ma pregevoli sono una Madonna dell'Idria, un San Giorgio nella fornace e un Angelo Custode.
Il Convento, enorme edificio situato in pittoresca zona affacciato sulla vallata San Leonardo è ora di proprietà del Comune che lo ha adibito ad Ospizio per gli anziani poveri. In tempi passati fu anche sede del piccolo ospedale intitolato alla Duchessa Albafiorita. All'interno dell'edificio trovasi un artistico scalone di ingresso in pietra asfaltica con grifi dal lungo muso che sostengono, insieme a colonnine, un ampio passamano e quattro cariatidi che sorreggono putti con scritte e vasi di fiori.
Ritornando in piazza Pola ci si potrà dirigere verso il Giardino Ibleo : lungo questo cammino, come pure all'interno della villa, insistono numerose altre chiese.




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